Polignano

Il campo si stringe, e passo dalla Puglia a Bari, “il mio regno”, la mia casa, il mio micro-mondo. Un mondo che conosco molto molto bene, di cui parlo tutti i giorni sui social, che promuovo “manco mi tornasse un euro in tasca” (come dicono molti), che mi diverte, mi stanca e spesso, più nel male che nel bene, mi lascia senza parole. Ma Bari è Bari, non c’è altro da aggiungere. Vado subito contro chi non la ritiene una “città turistica”, ma solo un passaggio forzato per raggiungere il Gargano o il Salento: niente di più sbagliato. Bari, a mio modesto parere, è perfetta per un weekend, un city break, una fuga più o meno lunga, per un semplice motivo: ha tutto. Uno straordinario centro storico, un’ottima cucina, tanto street food, il mare (non l’ho messo per primo per non essere scontata), San Nicola e i baresi, un valore aggiunto da non sottovalutare.

Ne ho avuto nuovamente conferma in occasione di #apulia2meet, tre giorni dedicati alla scoperta del turismo congressuale in Puglia, focalizzati su Bari, Polignano e Trani. Premetto: finora non mi ero mai soffermata sul MICE per un semplice motivo. La parola congresso mi riportava a infinite ore di conferenze, cravatte e tailleur, buffet impostati e serate nelle hall degli hotel … niente di più sbagliato, lo ammetto. Ho scoperto un mondo e ho scoperto come la Puglia sia perfetta per questo mondo. Perchè sì, se dopo una giornata di convegni e lavoro hai la fortuna di goderti anche solo una delle cose che ho scritto sopra, il passaggio da turismo congressuale a turismo esperienziale-emozionale è davvero breve.

Bari

Onore al merito ad alcune location, perfette per gli eventi più disparati: l’intramontabile Teatro Petruzzelli; La Vallisa, ex chiesa diventata auditorium per la musica e centro di cultura; la Galleria d’Arte Contemporanea Doppelgaenger, nel bellissimo Palazzo Verrone; il Castello Svevo di Trani, “il Castello sul mare” (nella foto sotto); Una Hotel Regina, tutta in tufo, legno e chianca pugliese; il Marè Resort, dimora storica affacciata sul porto di Trani (meritano una nota particolare la terrazza e il ristorante alla carta); il Museo Pino Pascali di Polignano. Ho visitato altre strutture, ma per scoprire tutte le alternative pugliesi vi rimando direttamente al sito Apulia2Meet, un gran bel market place che offre la possibilità agli organizzatori di eventi di trovare tutte le informazioni utili per scoprire la Puglia: dalle strutture all’enogastronomia, dagli eventi al patrimonio naturale.

Castello Trani

Da residente, ancora una volta, alcune parentesi sono d’obbligo. La prima, sul Teatro Margherita. Parliamone. Abbiamo l’unico teatro al mondo costruito sull’acqua, e questo dice già molto su questo gioiello che è lì, in fase di restauro da anni. Vada che nel foyer, l’unica parte agibile, talvolta vengano organizzate mostre ed esposizioni, ma vederlo per 300 giorni all’anno chiuso fa davvero rabbia. Rabbia vera. Comune, istituzioni varie ed eventuali, santi, non lo so, accellerare i tempi di realizzazione del progetto che lo vedrà trasformarsi in “centro per l’arte” (BAC – Bari Arte Contemporanea) penso sia un dovere verso i baresi. Parentesi nella parentesi: è assolutamente incredibile, anzi, vergognoso, per una città di 300mila abitanti avere un unico grande teatro, il Petruzzelli. Un grazie va di diritto ai piccoli teatri, che con tante tante difficoltà continuano a credere nell’arte, nella cultura e di conseguenza nella crescita della città. Meno fuffa più fatti.

Seconda parentesi, sulle piste ciclabili. Sogno da sempre una città in cui dire ciao ciao all’auto e muovermi in bicicletta, ma ammettiamolo, Bari nonostante alcuni piccoli passi avanti non è proprio questo tipo di città. E a dirmelo sono stati gli occhi terrorizzati delle fide amiche blogger in alcuni tratti della nostra biciclettata. Ora, con un Lungomare così, ovvero pura poesia, come si fa a non avere una pista ciclabile che permetta di percorrerlo tutto senza fare sali-scendi dal marciapiede o scansare le auto? Come? Continuo a sognare, magari un giorno il sogno si realizza. Nel frattempo replicherò la biciclettata a Barivecchia, perchè quella è stata davvero stupenda.

Bari

Terza parentesi, quella che mi sta più a cuore. Nell’ultimo anno ho accompagnato in giro per Bari tantissimi amici dislocati nelle più disparate città d’Italia. Cosa ho scoperto? Se la ami la fai amare. Non penso sia un caso se molti decidano dopo una toccata e fuga di tornarci per un weekend, per la festa di San Nicola o solo per conoscere “la signora delle sgagliozze” e perdersi nello street food nostrano. Il segreto del successo è racchiuso nell’autenticità, nella semplicità, nelle emozioni. Nulla di più. L’artefatto e i lustrini lasciano il tempo che trovano, e noi di autenticità ne abbiamo da vendere. Se insieme alle bellezze paesaggistiche e alla buona cucina riuscissimo a mostrare a chi arriva in Puglia tutto questo, bhè, si potrebbe finalmente dire “abbiamo capito la giusta direzione da prendere”.

Photo credit: Roberta Longo – Infoturismiamoci

  1. È così, se la ami la fai amare. Tu la ami e ce l’hai fatta vivere in un modo così travolgente che ora la amiamo anche noi. Non vedo l’ora di tornare, e non l’avrei mai detto.

    • Roberta Longo says:

      Il segreto è tutto qui, nell’amore e nella voglia di regalare un pezzettino della propria terra/vita a chi è pronto a riceverlo. Ti aspetto (insieme alle mie “giovani” amiche!).

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