delirio

Quando l’indecisione si trasforma in paralisi la soluzione è sempre e solo una: la pesca dei bigliettini. Scegli 4 isole, scrivile su 4 pezzi di carta recuperati in una Panda anni ’90, pescane uno e avrai il “viaggio del destino”. La scelta empirica della mia prima vacanza al femminile è andata esattamente così, a dimostrazione che solo il destino può mettere d’accordo 4 giovani ventenni. La meta: Paxos. Un mare trasparente, un materassino, una mansarda in un vicolo bianco e le amiche storiche possono rendere un viaggio assolutamente perfetto. Lo pensavo 13 anni fa, lo penso oggi, anzi, ne sono sempre più convinta. Per onestà, devo ammettere che il viaggio in questione è stato reso assolutamente perfetto anche da un fantomatico ‘amore estivo’: Roberto, residente a Roma Nord, di cui tuttora si cercano tracce.

Un viaggio che riassume un po’ la vita prima di Facebook, quando gli amori estivi rimanevano estivi perché dopo un mese di sms “chi lo sente più”, quando la meta di un viaggio la sceglievi in macchina con un sorteggio e non in un gruppo segreto chiamato “Estate 2016”, quando partivi con le amiche storiche e non con gli amici virtuali diventati reali.

Nella foto d’apertura vi allieto con un momento di delirio e “aggigghio” immotivato durante l’ultimo viaggio tra amici…

L’amicizia nel 2015

I pilastri dell’amicizia nel 2015 sono i viaggi e i social network. Io lo penso, ma in realtà a confermarlo è Mercure con i risultati di una ricerca internazionale condotta da TNS Sofres1. Fa sorridere vedere come siano cambiate le cose in così pochi anni: siamo tutti potenzialmente in contatto con tutti, giusto per ricordare la teoria dei sei gradi di separazione, ma sempre legati alla cerchia “reale” fatta di 3-4 amici davvero intimi “quelli su cui puoi contare” per l’83% di noi – teneri – italiani. Un pensiero va al 16% di giapponesi che ha affermato di non avere amici intimi: meno sushi più amici ragazzi, su.

Viaggiando viaggiando gli amici aumentano. Chi sono i più socievoli? (Ovviamente) brasiliani e italiani, ma nonostante le barriere linguistiche un applauso va al 71% di cinesi che in viaggio si lancia alla ricerca di un nuovo amico. In fondo ancora una volta loro, i giapponesi… e vabbè.

I local, siano benedetti. Se prima i viaggiatori si affidavano a guide e riviste, oggi per organizzare il proprio itinerario e beneficiare dei consigli utili delle persone del luogo preferiscono i social network. “Gli amici degli amici” sono la vera svolta. C’è chi li contatta per avere compagnia, chi per chiedere consigli, chi una sistemazione, fatto sta che sono la nuova frontiera nell’organizzazione dei viaggi. Io, dall’alto del mio continuo stalkeraggio ai local non posso che confermare.

Ok, sì, siam tutti d’accordo che i social non possono sostituire l’amicizia, ma sicuramente creano nuove opportunità di incontro e servono a mantenere i legami d’amicizia. Secondo la ricerca il 44% degli utenti dei social network è già diventato amico online con qualcuno che non ha mai incontrato; i cinesi sono i maggiori “recrutatori” di amici virtuali, seguiti da brasiliani, italiani e in ultimo i francesi.

E torniamo alla teoria dei sei gradi di separazione, quella secondo cui solo 6 persone separano un individuo da un altro sul pianeta, dimostrata praticamente da Mercure con il viaggio intorno al mondo di Ludovica (sì, la fortunata fortunatissima ragazza che incontrerà il mio amato aborigeno). Bene, alla domanda “Chi, nei tuoi sogni, vorresti incontrare grazie alla Teoria dei sei amici?” gli italiani rispondono con cantanti, musicista e DJ.

Io, controtendenza di natura, rispondo Pepe Mujica, quindi i miei sei gradi di separazione mi porteranno dritta dritta verso un llapingachos in Uruguay, prosit!

6_friends_theory_ITA

 

#TBnet

 

  1. Questo post è interessante, lo ammetto. Ma soprattutto porta la tua firma perché senza le tue note esilaranti non ne avrei letto neanche metà.
    Mi fai troppo ridere.
    E i giapponesi, hanno un problema.

    • G-R-A-Z-I-E! Sono rossa, rompiballe, mancina e con l’erre moscia, se mia madre non mi avesse dato l’ironia sarebbe stata la fine :D E i giapponesi… ora ne cercherò uno in ogni viaggio, devo averli come amici e ribaltare le statistiche!

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