villasimius

48 ore tonde tonde in Sardegna, precisamente a Villasimius. 48 ore sono più che sufficienti per scoprire che il maestrale fa incazzare anche il perfettissimo mare smeraldino, che i sardi dicono “ajò” con la stessa frequenza con la quale un barese dice “mò” e che a Cannigione “esistono le piscine più belle del mondo perché non ci sono le alghe. Si può andare anche con i braccioli!”, parola di 6enne.

Andare in Sardegna e non fare il bagno è un reato ma almeno un tentativo c’è stato, sia chiaro. A Villasimius esiste una spiaggia riparata dal vento: arrivo carica di speranza, sudata come dopo una nottata a 60 gradi col Dimapant, pronta al mare smeraldino che aspetto esattamente dal mio ultimo giorno a La Maddalena. Ma si sa, la punizione è sempre dietro l’angolo: nell’unico punto dall’acqua piatta ecco in corso un’esaltante lezione di acquagym. Primo: esiste ancora l’acquagym? Secondo: esiste ancora l’acquagym a mare? Una scena degna di Professione Vacanze: Hit Mania Dance sparata a 3000, istruttore giovane e abbronzato, over 40 con occhiali specchiati più attive di un under 30. Verso la via di fuga un’unica e sola profondissima riflessione: “quanto tromberanno gli animatori?” Peccato che a rispondermi non ci fosse Jerry Calà con un “libidine, doppia libidine”, avrei pianto per l’eternità. Nonostante ciò, sono riuscita a portare a casa la classica abbronzatura da muratore formato t-shirt. Benvenuta estate.

A Villasimius è avvenuto l’incontro del mese, quello con i fenicotteri rosa: spettacolo. Soli, lontani dal rumorosissimo essere umano, tranquilli come vorrei essere io ogni singolo giorno della mia vita. In questa ridente cittadina ho anche bevuto un botto di vino, e questo lo dico per i continui “non sei più quella di una volta”. Il buon vino salva anche il peggiore dei weekend e Baudelaire, in questo momento e per questa frase, mi sta applaudendo come non mai dall’alto dei cieli.

L’esaltazione come al solito è arrivata a cena, ma in quel di Cagliari. Culurgiones ripieni di patate con un sugo fresco, freschissimo, perfetto, mi cito testualmente: “identico a quello che fa mia madre”. Maialino arrosto: e vabbè, ciao. E poi vino, dolci, moscato, mirto a raffica. Bon, pace dei sensi, non so che aggiungere. Segnatevi questo nome, Ammentos, e dite ad Andrea che vi manda quella rossa che alla domanda “com’è?” ha alzato il pollice e ha risposto “l’esaltazione”. Vino veritas, sempre.

Buttate vie le guide, chiudete i blog, date fuoco a tutto. Il Salento è questo.

Lezione della terza domenica di giugno: la domenica mattina prima delle 12 esiste una vita. Il cielo è blu, gli esseri umani hanno la forza di parlare, i piccioni quella di volare. Peccato che se sei un 30enne senza una piccola creatura al seguito non dovrai mai, e dico mai, avvicinarti ad un parco. Se ti senti giovane, figo e pronto a spaccare il mondo, non incrociare mai gli sguardi compassionevoli di chi alle 10 del mattino gira con prole e bambolotti, questo il consiglio più sincero e spassionato che possa darti. Esiste il razzismo per gli over 30 senza passeggino (chiamato anche ovetto se non ho capito male), sappiatelo. I parchi sono loro, le altalene sono loro, le fontane sono loro, le panchine sono loro, le sedie del bar sono loro, l’aria è loro, insomma di domenica mattina è tutto loro ma ricorda, potrai sempre rispondere a quello sguardo con queste parole “ora vado a spaccarmi con 20mila spritz e stanotte dormirò 8 ore di fila, tiè!”.

Ho sempre pensato che la luce perfetta fosse quella del tramonto. Devo ricredermi, è quella dell’alba: pulita, leggera, delicata, così come dovrebbe essere la vita.

A 5 anni cercavo un fidanzato dolcissimo che da grande volesse fare il veterinario. A 10 uno simpatico che passasse tutti i pomeriggi con me a temperare le matite. A 15 un mezzo sborone universalmente riconosciuto come bono, rappresentante d’istituto e con un Liberty azzurro. A 20 uno romantico che mi portasse a cena e mi regalasse rose bianche a giorni alterni. A 25 un attivista per i diritti umani, riot e con la kefiah. Bene, non ho mai avuto nulla di quello che cercavo. Ai 30 non poteva che arrivare la svolta e quindi, illuminata da una frase di Hermann Hess, ho deciso di concentrarmi su quello che NON cerco piuttosto che su quello che cerco. Sembrerebbe una supercazzola, e forse lo è.

Un convertitore di valuta è riuscito a rendermi assurdamente felice e dopo esattamente un’ora assurdamente triste. Scrivo nel secondo momento. Riassumo una vicenda durata 60 minuti in pochissime parole: illusione di aver trovato un Milano-Teheran a 75 euro per agosto, acquisto immediato pdf Lonely Planet capitolo Teheran, sogni di gloria, scontro con la dura realtà – di un convertitore affidabile – che aggiunge uno zero ai 75 euro. Sognare l’Iran teoricamente da sempre, concretamente per un’ora, per poi rendersi conto che “sticazzi 75 euro” significa giungere ancora una volta alla conclusione che la rincoglionitaggine è un modus vivendi.

Se metti un telefono tra le mani di una bambina di 2 anni e mezzo riuscirà a cogliere la tua vera anima. Sì, sempre quella fuori fuoco.

roberta longo blogger

A Monopoli ho conosciuto un ragazzo di cui non ricordo il nome, africano, in Italia da 6 mesi. Ovviamente in 6 mesi ha imparato l’italiano meglio di Renzo Bossi, da 26 infiniti anni sul pianeta Italia. C’è il sorriso a 3mila denti, il carico di braccialetti e collanine, il nipote al seguito appena arrivato che a stento capisce il ciao. C’è anche una laurea in matematica “a metà” nel suo paese. A metà perché senza il vil denaro si passa nel giro di un nanosecondo da laureando in matematica ad ambulante. “Cerco solo di guadagnare qualcosa per tornare in Africa e finire gli studi”. Laurea in matematica non cazzologia, e voglia di finirla in Africa non nell’accogliente e piena di opportunità Italia. Nel mese in cui Salvini ci ha ripetutamente ricordato che allo sproloquio populista non c’è mai un limite, nel mese in cui è ben chiara l’intenzione politica di spostare l’attenzione dai veri problemi di una nazione quasi totalmente corrotta allo spauracchio dell’immigrato nero, sporco e cattivo, ladro di lavoro e portatore sano di violenza, e nel mese in cui Ventimiglia ha chiaramente dimostrato che l’Europa non esiste, mi vien da chiedere se davvero abbiamo ancora la speranza di risollevarci dal baratro inumano in cui siamo sprofondati.

Paul Theroux. Ho sentito per la prima volta il suo nome durante una cena a base di patatine fritte, Africa e volontariato. Scrittore americano, ha vissuto 5 anni nel continente nero partecipando a una serie di missioni umanitarie, poi è stata la volta di Singapore, Inghilterra e alla fine Hawaii, dove ha definitivamente piantato le tende. Con la residenza alle Hawaii e la collana di fiori al collo ha già stravinto. “Gli ho parlato per 10 minuti, mi ha stordito con la musicalità delle sue parole. Assurdo.” questo il commento di chi l’ha casualmente incontrato in un bar hawaiano; io nell’ultimo mese ho solo incontrato Solange all’aeroporto di Bergamo con una camicia che manco alle Hawaii nel giorno della festa dei fiori avrebbero il coraggio di indossare… vabbè. Amo gli elenchi puntati e il suo è senza dubbio uno dei migliori di sempre.

Vai via
Vai da solo
Portati una mappa
Viaggia leggero
Se devi portarti un cellulare, evita di usarlo
Viaggia via terra
Attraversa a piedi una frontiera
Tieni un diario
Leggi un romanzo che non ha niente a che fare con il luogo in cui sei
Fai amicizia con qualcuno

Qualche settimana fa c’è stata una fuga, la mia. Sempre per l’infantile ‘piano A’ secondo il quale quando l’animo raggiunge i massimi livelli di irrequietezza si prende un biglietto e si va, ovunque, basta andare. Sono andata appena oltre la Puglia, in un paesello sperduto in cui ho trovato uno di quei campi di grano con lo stesso potere di 10 litri di valeriana mista a 15 di valium. Nel tunnel delle playlist Spotify è arrivata questa canzone. Anno ’84. Mi ha riportato immediatamente nella mia amabile dimensione da minchiona e sulla – retta – via del ritorno. A volte basta solo Madonna dei tempi d’oro per risolversi. No sense.

Comunicazione di servizio: nei post ad cazzum non esistono spazi/link pubblicitari in vendita. Non mi si può pagare per pubblicizzare un ristorante e non mi si può pagare per parlare di un evento al quale chiaramente non parteciperò mai in quanto felicemente anti-sportiva. Esempi non casuali che mi rendono entusiasta dell’attenzione comunitaria verso i miei deliri nero su bianco, ma che mi ricordano di ricordare che i deliri sinceri e spassionati non si comprano. A meno che non abbiate pronto un assegno da 50mila euro che mi permetta di spassarmela per 2 anni scrivendo solo pensieri ad cazzum. Lo accetto e mi faccio felicemente corrompere.

  1. Al prossimo post ad cazzum vengo a milano, a bari o ndo minchia stai e ti chiedo di uscire. Che si sappia pubblicamente.

  2. La luce migliore è quella della notte, quella che non ti fa vedere ma ti fa sentire, hai sbagliato di nuovo. Io sono sempre a Dusseldorf se non arriva Andrea arrivo io principessa
    Stammi bene

    • Insomma, ho la certezza che prima o poi qualcuno arriverà, siamo a cavallo! Mancava solo la svolta ad agenzia matrimoniale di questi post :D La luce migliore è quella che ti va vedere ciò che cerchi caro Giuseppe… e con questo, tanti saluti a Dusseldorf!

  3. Chiunque tu sia, ti adoro. Ti ho scoperto per caso e dopo aver letto “dopo cibo-sesso-sonno, scrivere di notte (ma notte notte) è la cosa più bella del mondo.” non ti ho più lasciata. Sei semplice, diretta, sincera, ironica, meravigliosa da leggere e anche bella da sfocata. Il complimento di una donna vale doppio, dovevo pareggiare i ragazzi di su! “Esiste il razzismo per gli over 30 senza passeggino”, grazie, ora mi sento meno sola :D Tra un appuntamento e l’altro se passi da Macerata hai uno spritz pagato ;)
    P.s. Mio padre è foggiano, viva il sangue pugliese!

    • Carlotta, chiunque tu sia, GRAZIE! I complimenti delle donne valgono doppio, triplo, quadruplo, insomma, di più non ce n’è. Se poi questa donna è marchigiana, di sangue pugliese e pronta a pagarmi uno spritz ancora di più :D Ricorda la frase “ora vado a spaccarmi con 20mila spritz e stanotte dormirò 8 ore di fila” ti salverà, o nel caso, la domenica mattina dormi che è molto molto meglio! Se passi da Bari 2 spritz e una decina di panzerotti pagati, ti aspetto. Un abbraccio (anche al papà foggiano)

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