Lago Carezza: “el lac del ergobando”, il lago dell’arcobaleno. Quel lago incastonato tra le Dolomiti del Latemar e del Catinaccio, le cui acque acquistano un colore che va dal verde bottiglia al blu cobalto, passando per il giallo, il rosso, l’azzurro, il viola. Quelle acque che seguono il ciclo delle stagioni e le fasi della giornata, mutando costantemente, adattandosi perfettamente al paesaggio circostante.

Nata al mare, ma educata in montagna, alla montagna.
Educata ai respiri lunghi, ai piedi nei ruscelli, ai campi di granturco.
Una cima innevata è bellezza. Un prato infinito è bellezza. Una chiesetta solitaria è bellezza. Un cestino di fragoline di bosco è bellezza. Un lago è bellezza.
Sono cresciuta così, con un piede in acqua e uno in quota. Ancora oggi, ricordo e sorrido.

Il Lago Carezza sintetizza la mia semplice, pura e lineare idea di bellezza. È quel luogo in cui basta ciò che c’è. Una sensazione rara quella del “bastare”: hai tutto ciò che serve agli occhi, alla mente, all’anima. Colori, armonia, silenzio. Tutto in un incastro perfetto.

Siamo a 1530 metri d’altezza, nel piccolo comune di Nova Levante, a soli 25 km da Bolzano. Qui, le parole “alba” e “tramonto”, assumono un nuovo e indimenticabile significato; qui, dove le Dolomiti amano specchiarsi; qui, terra di favole e leggende. Il Lago Carezza è un luogo che ispira: scrittori, poeti, pittori, fotografi, artisti di ogni genere. Nel 1949 ispirò anche Winston Churchill, ufficialmente giunto per dipingere in riva al lago ma, in realtà, “indaffarato a scovare e far sparire il suo scottante carteggio con Benito Mussolini”.

Lago_Carezza_Panorama

L’acqua, incredibilmente limpida e cristallina, arriva direttamente da fonti sotterranee. 13 (temerari) gradi in estate, ghiaccio in inverno. E lì, nel mezzo, la statua della bella Ondina, la ninfa che con la dolce melodia della sua voce fece innamorare lo stregone dei boschi, lo stesso che, in pena d’amore, frantumò l’arcobaleno scagliandolo nelle acque del lago e regalandogli gli incomparabili colori che ancora oggi lo contraddistinguono.

Il verde intorno, ossigena, rigenera, nutre. L’incontro con le montagne dalla luce rosa rilassa. Al tramonto, il rosso del Rosengarten emoziona. Colori che si incontrano, si rincorrono, si fondono, fino a tuffarsi nelle acque del Lago Carezza. È tutto qui, nei colori: bellezza e stato d’animo, occhi e anima.

Hotel a Carezza

A soli 3 km dal Lago Carezza si trova l’Hotel Moseralm. Quelli come me si lasciano incantare dalle storie, dalla storia, e quella di questo piccolo angolo di paradiso a pochi passi da uno dei paesaggi dolomitici più belli che abbia mai visto, è una di quelle storie che lascia il segno. Una malga solitaria riportata in vita dall’amore di Siegfried Auer e Filomena, un matrimonio, una famiglia, la voglia di accogliere e di trasformare un piccolo nido d’amore a due nel sogno di tanti.

Il calore del legno, l’intima atmosfera della stube, il suggestivo panorama del ristorante affacciato sulle Dolomiti, la piccola cappella del quarto piano, l’accoglienza familiare. E poi la Spa, quella in grado di riappacificare qualsiasi animo con l’universo intero, perché sì, un bagno al fieno e una sala relax affacciata sulle montagne hanno esattamente quest’effetto. L’Hotel Moseralm è questo. È quell’hotel a Carezza che chiude il cerchio, in modo assolutamente perfetto.

Sportivi, amanti del trekking o delle semplici passeggiate, del golf o degli sci, della bicicletta o dei cavalli: è qui ciò che cercate.

  1. Da piccola ci son stata diverse volte, un luogo ameno e una camminata davvero piacevole per raggiungerlo. Però i miei genitori ci sono tornati ad Agosto ed ahimè l’hanno trovato parecchio più secco rispetto al passato. Speriamo che questa mancanza d’acqua si risolva presto e che il prossimo sia un’inverno freddo e carico di neve, che porti sollievo a questo splendido lago!

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