Porto.
L’ultimo luogo di qualcosa, il primo di qualcos’altro. Acqua e aria uniti all’orizzonte. Tempo e spazio sospeso, crocevia di volti. È qui che le vite si sfiorano, qui che si incontrano, qui che si allontanano. Qui che si accolgono.

800.
I km di costa pugliese. Quella costa che ha salutato le armate crociate dirette in Terrasanta per riconquistare il Santo Sepolcro, quella costa che conserva le parole di San Pietro approdato a Santa Maria di Leuca per evangelizzare l’Italia, quella costa che accolse Enea nella sua fuga verso l’Italia.

La storia riconsegna un’immagine del porto sincera, non filtrata dai media né tantomeno da una subdola propaganda che ha manipolato, fino a deformare, l’immaginario connesso alla parola stessa facendola diventare un luogo in cui finiscono per risiedere i mostri e le paure del subconscio collettivo.

La riflessione è complessa. Ci impone di respirare il porto, di viverlo, di capirlo, di raccontarlo. Raccontarlo trasformando le emozioni in parole ed immagini, a loro volta tramutate in arte.
È quello che ha fatto il Phest, il Festival Internazionale di Fotografia e Arte, in programma a Monopoli dal 6 settembre al 4 novembre 2018.

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Giunto alla terza edizione, il Phest resta fedele a quella narrativa che vede protagonisti l’uomo e il mare. See beyond the sea. PhEST è contaminazioni dal Mediterraneo.

Lo sguardo va oltre, supera la banchina, le reti, i gozzi e l’orizzonte. Parte da Monopoli, supera la Puglia, raggiunge i Balcani, arriva fino all’Africa e al Medio Oriente. Lo fa smuovendo le emozioni con quella forza che solo l’arte sa mettere in campo.

Una città. 6 location. 14 artisti.

Il tema del porto è centrale.

Ci sono i porti pugliesi, raccontati da Edoardo Delille con il progetto On Board. Il fotografo ha fatto tappa ai porti di Bari e Brindisi, tra i più importanti per la comunicazione con l’Europa dell’est e la Grecia, provando a restituire l’idea di quello che i porti sono stati, sono e saranno sempre: luoghi di transito, luoghi in cui tutto si mescola, luoghi in cui meravigliosamente tutto può accadere.
Location: Porto Vecchio

Ancora il porto di Bari, questa volta raccontato in ogni sua sfaccettatura con Approdi, una ricerca visiva a più mani realizzata da un gruppo di studenti. Il porto di Bari è un’infrastruttura marittima d’eccellenza che ha da sempre fatto della città un ponte fondamentale verso oriente. I giovani autori hanno raccontato una sfaccettatura di un luogo fatto di grandi spazi e angoli più remoti, come nel caso del vecchio acquario, e poi i pescatori della darsena, i turisti, i pendolari da est ad ovest per restituirne un affresco contemporaneo e sfaccettato di un luogo cardine per la città.
Location: Palazzo Palmieri

C’è il porto di Murmansk del progetto A Modern Odyssey, realizzato durante un viaggio sulla nave Nordic Odyssey, che partendo dalla città russa trasportava 70.000 tonnellate di ferro grezzo. Un viaggio dentro a se stessi che ci porta a riflettere, invitati da Davide Monteleone, sul senso del viaggio e del desiderio di viaggiare.
Location: Palazzo Palmieri

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Questo è solo un breve accenno, ma il Phest è tanto altro ancora. Per tutte le informazioni su location, orari di apertura e ticket vi rimando al sito dell’evento.

WeShowPuglia, il racconto della Puglia e dei suoi eventi

Monopoli è la seconda tappa di #WeShowPuglia, un progetto di promozione territoriale realizzato in collaborazione con PugliaPromozione. Anche quest’anno, con Ezio e Manuela, vi racconterò la Puglia e alcuni dei suoi eventi di punta; potrete seguire questa lunga storia pugliese sui canali ufficiali di PugliaPromozione, @WeAreInPuglia e @PugliaEvents, e ovviamente sui nostri. Hashtag da seguire: #WeShowPuglia #WeAreInPuglia e #PugliaEvents.

    • Totalmente d’accordo con te Hugo, va vissuto, respirato e davvero goduto :) Spero di tornare presto su quella panchina di fronte ai gozzi. Grazie a te per essere passato da qui, R.

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