Taroudant, 80 km da Agadir. Avrei voluto iniziare questo post con una foto, una di quelle foto che riescono davvero a raccontare. Avrei solo aggiunto “Qui ero felice, magari potresti esserlo anche tu”. Non esagero nel dire che il Marocco mi ha regalato una delle serate più felici degli ultimi mesi. La foto non c’è, ero troppo impegnata a godermela, quindi bene così.
I protagonisti del mancato scatto sarebbero Moustapha, suo fratello, Nora ed Ezio. L’avrei scattata dopo il caffè intorno al camino al termine della “cena in famiglia” (cito testualmente Moustapha), una grigliata di polpette e agnello accompagnata da un rosè di Meknes e una torta alle fragole. Dopo essermi capacitata di aver cenato in Marocco con Bob Marley in sottofondo. Dopo aver parlato di vini, dell’Aïd Al Fitr (la festa che segna la fine del Ramadan), di Muhammad VI, dell’omosessualità in Marocco, di Francia e di Puglia. Dopo aver stressato Ezio per tradurmi ogni singola parola francese. Dopo essermi incazzata con me stessa per non conoscere neanche mezza parola francese.
“Let’s get together and feel alright” (Bob Marley)
Moustapha, nato in Marocco e vissuto un po’ in giro per l’Europa, torna a Taroudant e qui, in uno dei mille vicoli della Medina apre la Riad Benyara. Per me LA riad, perché dopo hotel di charme, hotel da gruppi in bus, riad da Onassis e dimore senza infamia né lode, ho trovato quello che cercavo. Nora, anche lei marocchina, cresciuta in Francia e tornata a casa. Bella. In tutti i sensi. Amica di Moustapha mi ha conquistata totalmente e definitivamente con una birra. Un viaggio in auto verso l’oasi di Tiout per il pranzo della domenica in tenda e all’improvviso la frase “Ho una sorpresa per te” 4 birre ghiacciate “ora il viaggio è perfetto”. Bella, dolcissima e riot. Viaggio perfetto, aveva ragione.
Moustapha ti accoglie con un dolce e una spremuta di arancia, ti aspetta per due chiacchiere in terrazza, ti racconta il Marocco come pochi riuscirebbero a fare e ti saluta con un’arancia gigante per “un carico di energie durante viaggio”. Colazione totalmente homemade con i baghrir più buoni di sempre, idem per la cena, tutto a km 0 e cucinato al momento. Non dispenso molti stupendo/meraviglioso/bellissimo/sublime e difficilmente dedico un intero post a una struttura, ma questa volta l’ho sentita proprio ‘casa’. Il che è meglio di mille stupendo/meraviglioso/bellissimo/sublime. Grazie.
E Taroudant? Giovane e con delle mura che regalano uno spettacolo di colori al tramonto. Piazze piene, suq incasinato, galline ovunque… è Marocco, è vita.
Taroudant ci vediamo presto… inshallah.
ALBUM: DA TAOUFRATE A TAROUDANT
Viaggio AnimaMente - 83saretta says:
Foto stupende ;) Brava rossa!
Roberta Longo says:
Grazieeee ^_^