Quanto, ma quanto romanticismo. Innamorati sul Ponte dei Sospiri, innamorati in gondola, innamorati tra i panni stesi nei sestieri, innamorati nei bacari, innamorati tra i piccioni di Piazza San Marco, insomma, innamorati ovunque. Gli ‘innamorati’ hanno fatto sì che restassi a debita distanza da Venezia per 31 lunghissimi anni: più insidiosi dei piccioni, più difficili da evitare dell’umidità, più tediosi dell’acqua alta al cospetto di un paio di ballerine.
Poi è arrivata, all’improvviso e per nulla programmata, fedele alla regola degli amori più travolgenti.
C’era il primo sole d’aprile, una finestra affacciata sui tetti, la cozzaglia di colori riflessi nell’acqua, l’ombra de vin, un piatto di garganelli al finocchietto selvatico e, tutt’intorno, un carico di bellezza semplicemente devastante.
Non era romantica, era popolare. Con quei panni stesi, i veneziani nei bacari, San Marco totalmente deserta sotto le stelle, e poi Cannaregio, un aereo perso, la notte nel Ghetto, uno vero spritz e un altro giro di cicchetti. La prima e unica parola che mi viene in mente è questa: perfetta.
Questo è il ‘suo’ periodo preferito, un’esplosione di colori, arte e tradizioni: Carnevale sia. Inaugurato il 23 gennaio con una sfilata sul Canal Grande e l’esibizione pianistica sospesa nel vuoto del “Pianista fuori posto”, chiuderà i battenti il 9 febbraio. 17 giorni di eventi, spettacoli e feste che riassumere sarebbe quasi impossibile, motivo per cui vi rimando direttamente al sito del Carnevale di Venezia 2016. Definito “imperdibile” e da “vivere almeno una volta nella vita” se unito ad un tour dei bacari e a 10/100/1000 ombra de vin è davvero la sintesi del ‘weekend perfetto’.
Abbandonata l’idea di una Venezia ad esclusivo uso e consumo degli innamorati, preso atto della follia dell’essermi privata di cotanta beltà per i primi 30 anni della mia vita e giunta alla conclusione che una vita senza cicchetti e ombra de vin non è una vita degna di essere vissuta, ho deciso di donarvi i nomi degli ‘eletti’, ovvero, bacari e osterie veneziane che ritengo assolutamente imperdibili.
Osteria Bea Vita
Per l’appunto a Cannaregio. Per l’appunto lontana dai percorsi turistici. Per l’appunto quella dei garganelli al finocchietto selvatico. Per l’appunto quella della mia prima cena da 32enne, quindi nel cuore a prescindere. Un’osteria semplice, un menù tipicamente veneziano, pochi vini ma buoni. Optate per un primo e assaggiate le sarde in saòr, un po’ un must in quel di Venezia e simbolo della cucina povera di una volta.
Cannaregio 3082, Fondamenta Delle Capuccine
Bacareto Da Lele
Il Re degli eletti. Piccolo, storico, familiare, frequentato da veneziani: è Venezia, insomma. La prassi è questa: fate un carico dei famosi panini mignon (quelli straottimi e senza inutili fronzoli di salse e salsette), ordinate uno spritz o un ombra de vin (a partire da 0,60 cent.) e andate a sorseggiarlo – rigorosamente in piedi – appoggiati alle botti di legno esterne.
Campo dei Tolentini 183, Santa Croce
Osteria Alla Vedova Ca’ D’oro
A Venezia le sue polpette sono una vera istituzione: tutti le conoscono, tutti le mangiano, tutti le consigliano. Rigorosamente calde, accompagnate da un buon vino veneto e magari da un ottimo piatto di spaghetti alla busara. L’atmosfera è quella del tipico bacaro veneziano, con il bancone in legno e le pentole in rame appese alle pareti.
Cannareggio 3912
Cantinone Già Schiavi
Tra i miei preferiti per 3 motivi: il panino con la soppressata, lo spritz (1,20 euro il bicchiere piccolo, 3 euro quello grande) e la posizione assolutamente, meravigliosamente, incredibilmente tranquilla.
Ponte San Trovaso, Dorsoduro 992
Cantina Vecia Carbonera
Ancora Cannaregio, ancora un bacaro da veri insider, fino agli anni ’50 un locale in cui un’anziana signora vendeva legna e carbone. Personalmente ritengo sia una tappa obbligatoria per uno spritz fatto a spritz: 2,50 euro per riappacificarsi con il cocktail d’aperitivo più amato/odiato della storia. Io sono tra i primi, soprattutto se ad accompagnarlo c’è una bruschetta al baccalà mantecato.
Canneregio 2329
Rosticceria San Bartolomeo
Vi ci mando per un unico motivo, quello di assaggiare la mozzarella in carrozza con prosciutto o acciughe: impazzirete. Appurato che il fritto rende sempre felici, per dare un attimo di tregua anche al vostro maialino salvadanaio accomodatevi al banco e non ai tavoli al piano superiore.
Sottoportego Della Bissa 5424/A, San Marco
Carnevale di Venezia: dove dormire
E ora, se il binomio colori-cibo/Carnevale-bacari non vi dispiace, ecco un consiglio su dove dormire. Se l’idea di passare la notte a pochi km da Venezia per evitare il caos carnevalesco vi alletta, potreste optare per l’Aparthotel-Hotel Sheila di Jesolo: 4 stelle, possibilità di scegliere tra camere e appartamenti, a pochissimi metri dal mare (il che anche in inverno ha un suo perché) e soprattutto con tariffe scontate del 25% in occasione del Carnevale.
L’elenco dei bacari è sempre work in progress, si accettano suggerimenti sentiti e da veri insider.
Pam | a Blonde around the World says:
Segnati tutti! Gran bel post e idea originale per girare Venezia!! :D