Era l’estate del 2001. Quella delle tre parole di Valeria Rossi e del me gustas tu di Manu Chao. L’estate del Nokia 3310 e delle Nike Silver. Era l’estate in cui mi diplomavo.

Ricordo bene la mia prima volta a San Vito, era proprio quell’estate. Un pomeriggio di luglio.
San Vito dell’Abbazia affacciata sul mare, San Vito delle carote colorate, San Vito dei gozzi sospesi sull’acqua. A meno di 3 km dal centro abitato di Polignano a Mare, San Vito è un prezioso rifugio scandito dal ticchettio di un orologio che sembra avere poco a che fare con quello a cui ci siamo quotidianamente rassegnati. L’alba che sta per arrivare è dei pescatori, il silenzio è del mare.

San Vito è quel posto in cui mi riapproprio del mare ad aprile, quando siamo certi di essere soli. Io, lui. Niente più, niente meno. Un appuntamento fatto di rituali: caffè a Polignano, scatto istintivo-compulsivo dell’abbazia, scelta dello scoglio più liscio, vista del mare in meditazione, pranzo a 17 passi, 30 scatti istintivi-compulsivi dell’abbazia da ogni sorta di angolazione. In estate, si aggiunge un numero indefinito di bagni.

Abbazia di San Vito Martire

Ed eccola qui la famosa cartolina di San Vito. Fondata nel X secolo da una comunità di monaci basiliani ha visto cambiare negli anni la sua architettura, raggiungendo la perfetta fusione di barocco e romanico. È così che la scenografica scalinata esterna che dalla corte conduce al loggiato affacciato sul mare, incontra le linee semplici della bella chiesa romanica costruita sulle rovine dell’antica torre.

Mentre indugia sulle mura e sulle torri, la mente vola alle incursioni dal mare, a quegli uomini che avvistavano, difendevano, proteggevano. Quel mare che è più di un elemento, più di un simbolo, più di una forza impetuosa. Quel mare che è anima, identità, vita.

Le campane rintoccano per la messa della domenica. Per quei circa 80 abitanti, per chi è lì per caso, per chi è in cerca di pace.

Le spiagge di San Vito

La prima che si incontra arrivando a San Vito è proprio quella a ridosso dell’abbazia, una piccola caletta sabbiosa abitata da bambini e pescatori. Durante i festeggiamenti di San Vito Martire (14, 15, 16 giugno), è da qui che nel pomeriggio del 14 giugno parte lo zatterone con l’immagine del Santo portato in processione via mare fino alla spiaggetta di Cala Paura a Polignano a Mare.

A pochi metri di distanza dal porto turistico di Polignano, percorrendo uno stretto sentiero lungo circa 50 metri, si raggiunge la caletta sabbiosa di Porto Cavallo, così chiamata perché nella prima metà del ‘900 era qui che si portavano a lavare i destrieri.

La piccola caletta sabbiosa di Porto Contessa è invece incastonata in una suggestiva insenatura rocciosa. Premiata con la Bandiera Blu e le 4 Vele di Legambiente, è altrettanto consigliata agli amanti della natura selvaggia: avventurandosi lungo la scogliera si raggiungono angoli di straordinaria bellezza, ideali per un tuffo nel blu brillante dell’Adriatico.

Guido il Flaneur a San Vito

Le parole possono decorare, possono incontrare la bellezza e completarla. I versi che hanno reso celebri i vicoli di Polignano arrivano anche a San Vito. Si firma Guido il Flaneur e dipinge muri, scale e porte con aforismi e versi poetici. A San Vito il suo pennarello riporta in vita quelle tipiche cassette in legno dei mercati ortofrutticoli. Arte spontanea e, proprio per questo, di inestimabile valore.

san vito flaneur

La carota di Polignano

È negli appezzamenti di terra circostanti che si coltiva la famosa carota di Polignano, eccellenza gastronomica pugliese riconosciuta presidio Slow Food. Qui, dove l’odore della macchia mediterranea si mescola al sentore della terra umida e fertile, vengono seminate quelle carote dal gusto originale dettato dalla salinità della terra e dall’acqua salmastra dell’irrigazione. La scelta dei semi migliori – selezionati dalle piante con radici di colore diverso – e la raccolta eseguita a mano con l’ausilio di un forcone, inseriscono la carota di Polignano in un nuovo modello di agricoltura basato sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali.

carota di polignano

A San Vito per una colazione sul mare

E ora immaginate una grande tovaglia a quadri, un cestino in vimini, il caffè bollente, dei croissant. Immaginate tutto questo davanti al mare, una domenica di settembre, quella stessa domenica in cui Polignano si prepara alla finale mondiale del Redbull Cliff Diving. A questa colazione pic-nic sul mare mancano solo i partecipanti: 3 blogger, 2 instagramers e un local, piacevolmente persi in una chiacchierata sulla bellezza che li circonda.

Immaginate ancora per qualche giorno, esattamente fino a domenica 23. È esattamente quello che faremo ad apertura della terza tappa di WeShowPuglia, per il secondo anno consecutivo a Polignano per il RedBull Cliff Diving.

Per accompagnarci in questa lunga giornata fatta di tuffi e scogliere, potete seguirci sui canali ufficiali di PugliaPromozione, @WeAreInPuglia e @PugliaEvents. Hashtag da seguire: #WeShowPuglia #WeAreInPuglia e #PugliaEvents.

Photo Credit:

Guido il Flaneur

Carota di Polignano

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

This error message is only visible to WordPress admins

Error: No connected account.

Please go to the Instagram Feed settings page to connect an account.