La città a pochi chilometri da Sava.
Per alcuni anni, nel mio immaginario, Manduria è stata questo. Sava, il paese del mio praticantato da giornalista, Manduria, la sosta prima di rientrare a Bari. All’ora, come oggi, bastava il supporto di un calice di primitivo e una manciata di olive per chiudere il cerchio nel modo giusto.
Sono tornata tra quei vicoli ocra e tortuosi. Sono tornata in una domenica di ottobre dalla luce calda e l’aria leggera. E l’ho trovata bellissima. Manduria, la città dei Messapi e del Primitivo, è di una bellezza sincera. Profuma di Sud, vero e profondo.
Cosa vedere a Manduria
Piazza Garibaldi
Manduria non è sempre stata Manduria. Dal 1090 al 1789 è stata Casalnuovo, nome normanno attribuito alla città dagli Altavilla, per poi tornare all’originario Manduria nel 1790. Piazza Garibaldi è il cuore della città moderna, nonché punto di partenza di una passeggiata nel suggestivo centro storico.
Piazza Commestibili
Il cuore del centro storico. La piazza, fino agli anni ’60, ha ospitato ogni genere di bancarella nel quotidiano mercato alimentare (di qui il suo nome). Oggi è il cuore della movida, del buon cibo e dell’ottimo vino.
Chiesa Madre S.S. Trinità
Realizzata nel 1534, dove un tempo c’era la vecchia chiesa normanna, la Chiesa Madre di Manduria è da sempre dedicata alla Santissima Trinità. All’interno custodisce una cappella dedicata a San Gregorio Magno, patrono della città. Alle sue spalle, Largo Campanile, è l’unico punto da cui si può osservare in tutta la sua bellezza il campanile. Alto 45 metri, 5 piani di altezza, terminava con una cuspide andata distrutta nel terremoto di Nardò del 1743. Tra le sue decorazioni i famosi mascheroni, volti apotropaici utilizzati per allontanare gli influssi maligni.
Ghetto ebraico
Nel XVI secolo Manduria ha ospitato una nutrita comunità ebraica. Tra queste l’illustre scrittrice austriaca di origine ebrea Elisa Springer, superstite dell’Olocausto e autrice de Il silenzio dei vivi, trasferitasi a Manduria nel 1946.
Il ghetto custodisce una piccola Sinagoga, ristrutturata dalla proprietaria famiglia Gigli. Aperta al pubblico è visitabile previo contatto con il più che disponibile Avv. Gigli.
Il Calvario Monumentale
L’aggettivo “singolare” non credo basti a rendere l’idea dell’unicità di questo monumento. Un autentico “Presepe della Passione”, realizzato nella seconda metà del XIX secolo da Giuseppe Renato Greco, un artigiano proveniente da Francavilla Fontana, che dedicò la sua esistenza alla costruzione, manutenzione e custodia dell’opera.
Greco utilizzò frammenti di ceramiche, maioliche, porcellane e cristalli per decorare il monumento da lui scolpito, raffigurante le principali tappe della Passione di Cristo: la casa di Caifa, quella di Pilato, il Tempio di Gerusalemme, il Tribunale di Erode, ecc. Un’opera di inestimabile valore per la sua grande testimonianza di fede e arte povera, che per la sua originalità e la pregevole fattura, viene spesso erroneamente attribuita al rinomato scultore pugliese Stefano da Putignano.
Parco Archeologico delle Mura Messapiche
Un luogo intriso di storia, a circa due km dal centro di Manduria, in cui scoprire il passato della città, il miraculum del Fonte Pliniano, le leggende della cerva regia e della mandorla d’oro, la cappella di San Pietro Mandurino. Maggiori informazioni sul sito del Parco.
Fonte Pliniano
All’interno del Parco Archeologico delle Mura Messapiche, il Fonte Pliniano prende il nome da Plinio il Vecchio che, avendolo visitato direttamente oppure avendone ricevute notizie da altri, lo descrive nella sua opera Naturalis Historia. La sorgente d’acqua è nascosta all’interno di una grotta larga circa 18 m. di diametro, cui si può accedere tramite una scalinata. A rendere il luogo più incantevole contribuisce un grande lucernario che si apre sulla sommità della volta.
Bosco Cuturi
35 ettari di bosco, rinomato per i lecci secolari e le querce monumentali. A circa 6 km da Manduria, è ciò che resta della vasta foresta oritana di Federico II. Un luogo in cui immergersi nei profumi della macchia mediterranea, tra mirto e lentisco.
Salina dei Monaci
Ed ecco, poco prima di Torre Colimena, la famosa oasi naturalistica nota per la presenza dei tanto amati fenicotteri rosa. Separata da un lembo di spiaggia dal mare, circondata da dune sabbiose e macchia mediterranea, è un suggestivo luogo di quiete e bellezza, in cui ritrovare il contatto con la natura.
Processioni degli alberi
Manduria è tradizioni. Tra le “imperdibili” vi segnalo la Processione degli alberi, un pellegrinaggio che si svolge ogni 5 anni. I pellegrini, raggiungono a piedi Manduria da San Pietro, portando in spalla pesanti tronchi di alberi. Prossima edizione: Marzo 2019.
Per una visita guidata della città con una guida abilitata, vi consiglio la bravissima Angela Greco (tel. 3381340466).
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