AustraliaDay

Settembre. L’estate è quasi agli sgoccioli, si ammorbano gli amici con le foto del meraviglioso mare in cui ci siamo tuffati a bomba per tutta l’estate e dei prelibati manicaretti assaggiati nelle zone più disparate del mondo, si torna a lavorare, ci si iscrive in palestra per rimediare ai danni causati da 3 mesi di aperitivi, ma soprattutto, è tempo di organizzare la “prossima vacanza”, che quasi sempre coincide con l’amato capodanno. Immaginiamoci per un attimo con sciarpa e cappello … no, non è il caso. Allora, immaginiamoci al caldo, molto lontani dall’Italia … direi in Australia! Se avete in programma un bel viaggio a lungo raggio direi che potreste farci un pensierino.

L’idea arriva dopo una lunga chiacchierata con un’amica ma soprattutto dopo il racconto dell’Australia Day, “un pezzetto di Australia difficile da raccontare ma assolutamente da vivere”: visi dipinti, bandiere, cricket, pic-nic, birra, uno stato d’animo a metà tra allegria ed euforia, un pizzico di follia, l’assoluto senso di appartenenza ad una terra che spesso non è quella natia ma solo quella di accoglienza che traspare da ogni volto. Ha cercato di sintetizzarmelo così, tra uno foto di Sidney e una di Hayman Island.

Per chi non lo sapesse il 26 gennaio 1788 il capitano Arthur Phillip innalzò per la prima volta la bandiera inglese a Sydney Cov; la nazione festeggia l’anniversario ogni anno, l’Australia Day appunto, organizzando in tutto il paese decine e decine di eventi. Le città, dalle più grandi alle più piccole, offrono barbecue gratuiti alla comunità, feste sulla spiaggia, corroboree, concerti, spettacoli, eventi e grandiosi fuochi d’artificio. Insomma, un’enorme festa. Per gli australiani aborigeni questo è “l’Invasion Day”, il giorno in cui i loro antenati furono decimati e la loro cultura distrutta dall’arrivo degli Inglesi. Ma negli ultimi anni, grazie anche ai numerosi eventi volti a riconoscere il ruolo degli aborigeni nella storia della nazione, per molti di loro è diventato il “Survival Day”: gli antenati non sono stati completamente decimati dai coloni stranieri, e questo va festeggiato!

Sidney

La città migliore per godersi questo evento? Sidney! Per 4 motivi: 1. la rievocazione storica dell’arrivo dei primi inglesi, 2. il grande barbecue organizzato a Hyde Park, 3. la cerimonia aborigena “Woggan-ma-gule” ai giardini botanici, 4. (per chiudere in bellezza) gli spettacolari fuochi d’artificio sull’acqua, da ammirare rigorosamente dal lungomare del Sydney Harbour!

Capodanno o no, viaggio lungo o “medio” che sia, il mio consiglio è di prendere un aereo e volare fino a Sidney (clicca qui per voli diretti dall’Italia), godendovi, quando magari da noi le temperature non sono molto clementi, la città dei 340 giorni di sole all’anno e una grande festa che difficilmente dimenticherete!

Photo credit: Tourism Australia

 

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