Mi è tornata in mente a Venezia. Flâneur, una parola di cui amo la musicalità, il non avere un’esatta traduzione in italiano, la genialità di chi un giorno ha deciso di unire 7 lettere e inventare un’espressione perfetta. Flâneur, il gentiluomo che vaga per le vie della città, sposando la folla ed emozionandosi nell’osservare il paesaggio. Ode a Baudelaire.

Ritrovare queste parole e non condividerle sarebbe stato un reato, quindi eccole qui, dedicate agli osservatori appassionati, alle menti indipendenti, a chi ama la vita, a chi è lontano da casa ma si sente a casa ovunque.

“La folla è il suo elemento, come l’aria per l’uccello, come l’acqua per il pesce. La sua passione e professione è sposare la folla. Per il flâneur perfetto, per l’osservatore appassionato, è un immenso piacere fissare la propria dimora nel cuore della moltitudine, in mezzo al flusso e riflusso del movimento, nel bel mezzo del fuggitivo e dell’infinito . Essere lontano da casa e ancora sentirsi a casa ovunque, vedere il mondo, essere al centro del mondo e rimanere nascosto al mondo; questi sono alcuni dei più piccoli piaceri di quelle menti indipendenti, passionali, imparziali, che il linguaggio non può che goffamente definire. L’osservatore è un principe che gioisce di tutto il suo incognito. L’amante della vita fa del mondo la sua famiglia, proprio come l’amante del gentil sesso che costruisce la sua famiglia con tutte le belle donne che ha mai trovato, o che queste siano o meno, da trovare, o l’amante di immagini che vive in una società magica di sogni dipinti su tela. Così l’amante della vita universale entra nella folla come in un immenso serbatoio di energia elettrica . È anche possibile paragonarlo ad uno specchio, così immenso, come questa folla, ad un caleidoscopio di coscienza, che in ciascuno dei suoi movimenti, rappresenta la molteplicità della vita e si muove attraverso tutti gli elementi della vita”

“La foule est son domaine, comme l’air est celui de l’oiseau, comme l’eau celui du poisson. Sa passion et sa profession, c’est d’ épouser la foule. Pour le parfait flâneur, pour l’observateur passionné, c’est une immense jouissance que d’élire domicile dans le nombre, dans l’ondoyant dans le mouvement, dans le fugitif et l’infini. Etre hors de chez soi, et pourtant se sentir partout chez soi ; voir le monde, être au centre du monde et rester caché au monde, tels sont quelques-uns des moindres plaisirs de ces esprits indépendants, passionnés, impartiaux, que la langue ne peut que maladroitement définir. L’observateur est un prince qui jouit partout de son incognito. L’amateur de la vie fait du monde sa famille, comme l’amateur du beau sexe compose sa famille de toutes les beautés trouvées, trouvables et introuvables; comme l’amateur de tableaux vit dans une société enchantée de rêves peints sur toile. Ainsi l’amoureux de la vie universelle entre dans la foule comme dans un immense réservoir d’électricité. On peut aussi le comparer, lui, à un miroir aussi immense que cette foule; à un kaléidoscope doué de conscience, qui, à chacun de ses mouvements, représente la vie multiple et la grâce mouvante de tous les éléments de la vie”

Charles Baudelaire

Photo credit Roberta Longo

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